L'ultima battaglia sulla terra

13.10.2013 11:08

Viaggio a IxtlanCitazioni e passi scelti da “Viaggio a Ixtlan” di Carlos Castaneda

 

Questo, qualunque cosa tu stia facendo adesso, può essere il tuo ultimo atto sulla terra. Può essere benissimo la tua ultima battaglia.

 

Il cambiamento di cui parlo non avviene mai per gradi: accade improvvisamente. E tu non ti stai preparando a quell'atto improvviso che arrecherà un cambiamento totale. 

Il cambiamento arriva improvvisamente e inaspettatamente, e altrettanto fa la morte. Cosa pensi che ci possiamo fare? 

 

Ci sono delle persone che sono attentissime alla natura dei propria atti. La loro felicità è agire nella piena conoscenza di non avere tempo: perciò i loro atti hanno un particolare potere. 

 

Gli atti hanno potere. Specialmente quando la persona che agisce sa che quegli atti sono la sua ultima battaglia. C'è una strana e struggente felicità nell'agire sapendo perfettamente che tutto quello che si fa può essere benissimo l'ultimo atto sulla terra. Ti raccomando di considerare la tua vita e forse i tuoi atti in questa luce.

 

I tuoi atti non possono avere il gusto, il potere, la forza imperativa degli atti compiuti da un uomo che sa di combattere la sua ultima battaglia sulla terra. In altre parole, la tua continuità non ti rende felice o potente.

 

Concentra la tua attenzione sul legame tra te e la tua morte, senza rimorso, tristezza o inquietudine. Metti a fuoco la tua attenzione sul fatto che non hai tempo e lascia che i tuoi atti scorrono in conseguenza. Lascia che ciascuno dei tuoi atti sia la tua ultima battaglia sulla terra. Solo a questa condizione i tuoi atti avranno il loro legittimo potere. Altrimenti saranno, finché vivrai, gli atti di un timoroso. 

Essere timorosi ci impedisce di esaminare e sfruttare la nostra sorte di uomini. 

 

La nostra morte ci aspetta e questo stesso atto che eseguiamo può ben essere la nostra ultima battaglia sulla terra. La chiamo battaglia perché una lotta. Gli uomini quasi tutti passano da atto ad atto senza alcuna lotta o pensiero. Un cacciatore, al contrario, valuta ogni atto: e poiché ha una conoscenza intima della propria morte, procede con giudizio, come se ogni atto fosse la sua ultima battaglia. Solo uno sciocco non noterebbe il vantaggio di un cacciatore sugli altri uomini. Un cacciatore dà alla sua ultima battaglia il dovuto rispetto. Perciò è naturale che il suo ultimo atto sulla terra debba essere il meglio di lui stesso. In tal modo diventa piacevole. Attenua la morsa della sua paura. Ti ci vorranno degli anni per convincerti e poi ti ci vorranno degli anni perché tu agisca conformemente. Spero solo che te ne rimanga il tempo. 

 

Il potere è una faccenda molto strana: per averlo e comandarlo bisogna avere innanzitutto il potere. È però possibile immagazzinarlo, a poco a poco, finché se ne avrà a sufficienza per sostenersi in una battaglia di potere. 

 

La battaglia di potere non era ancora finita e dovevo insegnare al mio spirito a essere impassibile. Nulla doveva tradire i miei sentimenti. 

 

Essere un cacciatore significa conoscere moltissime cose. Significa che si può vedere il mondo in differenti maniere. Per esser un cacciatore bisogna essere in perfetto equilibrio con ogni altra cosa, altrimenti cacciare diventerebbe un lavoro senza senso. 

 

I cacciatori devono essere individui essenzialmente duri. Un cacciatore lascia pochissimo al caso. Io lascio pochissimo il caso. 

 

Un giorno ho scoperto che se volevo essere un cacciatore degno di autorispetto dovevo cambiare il mio modo di vita. Ero solito lagnarmi e lamentarmi molto. Ma poi la mia buona sorte mi risparmiò e qualcuno mi insegnò a cacciare. E capii che la vita che conducevo non meritava di essere vissuta... perciò la cambiai. 

 

Un cacciatore deve vivere come un cacciatore per ottenere il massimo dalla propria vita. Purtroppo, i cambiamenti sono difficili e molto lenti; a volte ci vogliono anni prima che un uomo si convinca del bisogno di cambiare. A me ci sono voluti degli anni, ma forse non avevo un talento per la caccia. Penso che per me la cosa più difficile fosse volere veramente cambiare. 

 

Un buon cacciatore cambia i propri modi ogni volta che è necessario, lo sai anche tu.

 

Un cacciatore deve conoscere non solo le abitudini della preda, deve anche sapere che su questa terra ci sono dei poteri che guidano gli uomini e gli animali e tutto ciò che vive. 

Poteri che guidano la nostra vita e la nostra morte.

 

Il tuo amico non è un guerriero. Se lo fosse saprebbe che affrontare gli esseri umani bruscamente è la peggior cosa da fare.

 

Un guerriero si comporta strategicamente. 

 

La sola cosa che conta è l'azione, agire invece di parlare.

 

Il guerriero deve essere perfetto per poter trattare col potere di cui va a caccia; come puoi immaginare che un guerriero non saprebbe distinguere una cosa dall'altra? 

 

Qualunque guerriero potrebbe diventare un uomo di conoscenza. Come ti ho detto un guerriero è un cacciatore impeccabile che va in caccia del potere; se ha successo nella sua caccia può essere un uomo di conoscenza.

 

 I guerrieri si seppelliscono per ottenere l'illuminazione e il potere. 

 

Non importa quanto ti piace provare dolore per te stesso, è una cosa che devi cambiare, non si addice alla vita di un guerriero. 

 

Mi fece osservare che in tutta la mia vita non avevo fatto altro che cercare difetti in tutto e lamentarmi. 

 

Un guerriero si seppellisce per trovare il potere, e non per piangere di autocommiserazione. 

 

So quanto sia difficile vivere come un guerriero. Se avessi seguito le mie istruzioni e compiuto tutti gli atti che ti ho insegnato, avresti ormai abbastanza potere per " vedere " e per " fermare il mondo ". 

 

Un guerriero si accerta sempre che tutto sia in ordine, non perché crede di sopravvivere alla prova a cui si accinge, ma perché ciò fa parte del suo comportamento impeccabile. 

 

La parte più difficile della via del guerriero è capire che il mondo è una sensazione. 

 

Questo e il tuo mondo. Tu sei un uomo di quel mondo e il tuo terreno di caccia è là fuori, in quel mondo. Non c'è modo di sfuggire al " fare " del nostro mondo, perciò, quello che fa il guerriero è trasformare il proprio mondo nel proprio terreno di caccia. Come un cacciatore, il guerriero sa che il mondo è fatto per essere usato, perciò ne usa ogni minima parte. Il guerriero è come un pirata che non ha scrupoli a prendere e usare tutto ciò che vuole, con la differenza che il guerriero non si preoccupa e non si sente insultato quando a sua volta è preso e usato. 

 

Puoi andare dovunque vuoi ma se lo fai devi assumerti tutta la responsabilità del tuo atto. Un guerriero vive la propria vita strategicamente. Andrebbe ad una festa o ad una riunione del genere solo se la sua strategia lo richiedesse. Ciò significa, naturalmente, che avrebbe il completo controllo ed eseguirebbe tutti gli atti che ritiene necessari. 

Devi imparare un "fare" completamente differente, il "fare" della strategia. 

Quando deve agire con i suoi simili, il guerriero segue il " fare " della strategia, e in quel fare non ci sono vittorie o sconfitte ma solo azioni. 

Il "fare" della strategia comporta che non si è alla mercé della gente.

 

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